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Erboristerie in Italia
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antisettico, astringente, diuretico.
sommità fiorite con le loro foglie (luglio-ottobre); da utilizzare fresche.
arbutina, resina (ericolina), olio (ericinolo), tannino, acidi (fumarico e citrico), carotene, amido, gomma.
Come le varie specie del genere Erica, la Calluna vulgaris L. tappezza con i suoi fiori violetti distese di terreno. Diffusa nei terreni silicei e sciolti, in particolare nell'Italia centro-settentrionale, è assente nelle regioni meridionali e nelle isole.
La Calluna vulgaris L. è l'unica specie del genere Calluna.
Neile brughiere e nelle baragge, tipiche del Vercellese, il terreno dove cresce costituisce la terra d'erica, terra di brugo preziosa per la coltivazione di molte specie di piante da appartamento, che richiedono la terra acida.
L'erica, ricchissima di nettare, fornisce alle api la materia prima per miele scuro, molto apprezzato.
Con le radici dell'erica si fabbricano pipe. I grappoli di fiori, da raccogliere quando sbocciano, si usano per fare un decotto contro le affezioni renali. Le branche ramose di questa pianta, nell'antichità venivano utilizzate per fare delle scope da giardino chiamate scope di brugo.
Brugo, Grecchia, Scopa meschina, Scopetta, Brú, Desloda, Ausolada, Brola, Scopiglio, Brusciariello, Galencia
Calluna vulgaris L.
da 20 cm a 1 m. suffrutice legnoso, tortuoso che può vivere anche una quarantina d'anni; foglie persistenti, opposte su 4 file, lineari, sessili, prolungate alla base in due orecchiette; fiori rosa-violetti (luglio-ottobre), in grappoli un poco unilaterali, corolla campanulata a 4 lobi, più corta della metà del calice petaloide, dotato alla base di piccole brattee verdi.
terreni acidi o silicei, radure di pinete e abetaie, torbiere, terreni erbosi magri sulle Alpi e Appennini; fino a 2.500 m.