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Erboristerie in Italia
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antisettico, aperitivo, carminativo, digestivo, stomachico, sudorifero, tonico.
foglie (maggio-giugno), fusto (giugno-luglio), radice (autunno), semi (tagliare le ombrelle in luglio).
cumarina, acidi, cera, tannino, glucidi.
Pianta rara in Italia allo stato spontaneo. Cresce in zone riparate dal vento, soleggiate, e rinfrescate da ruscelli, in alcuni valloni delle Alpi e degli Appennini. Si trova più facilmente la specie silvestri che è meno alta, meno profumata, con fusti più sottili e con foglie verdi sulle due pagine. Le proprietà delle specie archangelica e silvestris sono simili: ma chi avrà visto una volta la Angelica archangelica con le sue grandi ombrelle giallo-verdi in piena fioritura, brulicanti di api e di insetti, e avrà respirato il profumo forte e muschiato, che si sprigiona dalle foglie strizzate tra le dita, sicuramente non potrà più confondere le due diverse specie.
La leggenda vuole che sia stato l’arcangelo Raffaele a far conoscere agli uomini l’angelica, le cui proprietà, vantate dagli antichi, erano talvolta quasi miracolose: debellava la peste, neutralizzava gli effetti dei veleni, prolungava la durata della vita. Ai nostri giorni, le virtù dell’angelica sono state ridimensionate; è apprezzata come stimolante dell’apparato digerente e come antisettico.
Attenzione!non toccare la pianta a mani nude. Il succo è irritante per le mucose e per la pelle. |
Angelica di Boemia, Arcangelica, Angelica dei giardini, Sambugari, Bragosse, Erba degli angeli, Angelica dorata
Angelica archangelica L.
da 1,30 a 1,50 m. biennale, fusto rossastro, molto robusto, ramificato; foglie più chiare sotto, incise in 2-3 foglioline larghe, dentate; fiori giallo-verdastri (giugno-agosto), in larghe ombrelle emisferiche, con 20-30 raggi, vellutati all’estremità, stilo molto corto; diacheni piatti con ali ondulate; radice fittonante, grossa, bruna, interno biancastro. Odore aromatico; sapore acre, piccante.
valli di montagna, terreni fangosi, soleggiati; fino a 3.000 m