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Erboristerie in Italia
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antisettico, antispasmodico, carminativo, cicatrizzante, colagogo, diuretico, insetticida, stimolante, sudorifero.
sommità fiorite, fiori mondati; essiccare all'ombra in luogo molto acerato.
una sostanza amara, essenza, cumarina.
I nomi botanici di Lavandula spica L. e di Lavandula officinalis Chaix sono sinonimi e indicano la stessa pianta. E' una specie tipica dei Paesi attorno al Mediterraneo occidentale; in Italia è diffusa nei terreni sassosi e aridi della Liguria e del Piemonte meridionale. E' coltivata industrialmente per la sua essenza: famose sono le colture del Col di Nava, delle province di Imperia, Cuneo e Ravenna. Ha un profumo intenso, che stordisce. Ad altitudini atorno ai 900-1.000 m prospera la Lavandula latifolia Vill., più grande, dalle foglie verdi e con aroma canforato, fiorisce un mese dopo le altre; è poco diffusa allo stato spontaneo ed è anche meno apprezzata in erboristeria.
Si usa per profumare la biancheria, ma anche come antisettico e insetticida se raccolta prima della completa fioritura.
Attenzione!non superare mai le dosi prescritte; incompatibilità con iodio e i sali di ferro. |
Spigo nardo, Spica di Francia, Spigo de San Giovanni, Sciarmutan, Spigoncia, Spicanardo, Ispigula, Archemissa, Guzèma
Lavandula officinalis Chaix
Lavandula spica L.
da 30 a 60 cm. suffrutice, foglie alla base dei rami nudi, a ciuffi, diritte, semplici; foglie grigio-verdi, strette, lanceolate con margine arrotolato; fiori blu-violetti (luglio-agosto), raccolti ins pighe di verticilli terminali, brattee brune, larghe, calice a 5 denti, corolla a 5 lobi con 2 labbra, 4 stami interni, 4 carpelli; achenio con 1 seme nero, liscio. Odore penetrante, aromatico; sapore caldo, amaro.
diffusa in Italia settentrionale-occidentale, specialmente in Liguria e Piemonte meridionale, anche nelle coltura per l'industria; fino a 1.800 m.