Cure e rimedi naturali con la Lassana

Proprietà naturali della Lassana

antidiabetico, emolliente, lassativo, rinfrescante, vulnerario.

Parti utilizzate della Lassana

foglie, succo.

Elementi estratti dalla pianta della Lassana

i principi attivi non sono identificati.

Descrizione della pianta della Lassana

Pianta annuale, cresce lungo i viottoli e viene raccolta per alimentare i conigli. E' un'erba infestante, un po' gracile i cui fiori si schiudono al mattino verso le 6 o le 7 e si richiudono la sera. Ha foglie dalla forma della lira e il fusto pubescente racchiude un succo lattiginoso dal gusto nello stesso tempo amaro e salato, che ricorda quello del tarassaco. 
La lassana ha proprietà emollienti e per questo è molto utilizzata per curare gli ingorghi infiammatori delle mammelle delle donne che cessano di allattare; è efficace anche per guarire le screpolature e si può preparare una pomata, mescolando con grasso il succo fresco, o un cataplasma con le foglie fresche schiacciate e tritate. L'estratto fluido della lassana è utilizzato per abbassare il tasso di zucchero nel sangue. Ottima anche da mangiare cruda, in insalata. 

Nomi comuni della Lassana

Erba delle mammelle, Grespignolo amaro, Lacciuatti, Gallina grassa, Cuí de vecchia, Convièli, Làssan, Col salvadgh

Nome scientifico della Lassana

Lapsana communis L.

Riconoscere la pianta della Lassana

da 20 cm a 1,20 m. annuale, fusto eretto, ramificato nella parte alta, foglioso, con succo lattiginoso; foglie alterne, a denti distanziati, quelle inferiori a forma di lira, con grande lobo terminale, quelle mediane semplici, ovali, picciolate, quelle superiori lanceolate e sessili; fiori giallo chiaro (maggio-settemre), da 8 a 12 in piccoli capolini, retti da peduncoli gracili disposti a pannocchia, a 5 denti; achenio lungo, striato, lucido, arrotondato alla sommità, senza piumetto; radice fittonante, dotata di radici secondarie. Sapore amaro, salato (succo).

Habitat della Lassana

in Italia cento-settentrionale, terreni incolti, ai margini dei viottoli, lungo le siepi, sulle macerie; fino a 1.800 m.