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Erboristerie in Italia
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revulsivo
foglie essiccate
proto-anemonina, flavoni, saponine
La calta è una pianta perenne, di un verde brillante, con fusti immersi in parte nei corsi d'acqua, negli acquitrini o nelle marcite. E' una pianta infestante nei prati polifiti. Fiorisce all'inizio della primavera;i boccioli dei fiori vengono conservati sotto aceto come i capperi. I fiori invece, di un bellissimo giallo oro, vengono usati per dare più colore al burro.
La calta, che fa parte della pericolosa famiglia delle Ranuncolacee, di cui fanno parte anche gli anemoni, la vitalba e i ranuncoli, contiene sostanze velenose e non è consigliabile consumarla fresca (in insalata), ma è possibile consumare le foglie previa cottura come per gli ortaggi verdi, o facendole essicare per la preparazione di un cataplasma ad azione revulsiva locale, che allevia dolori reumatici o, come l'arnica e la farfara, per facilitare le cure di disintossicazione, sostituendosi al tabacco.
Gli omeopatici prescrivono la calta come tintura per uso interno, mentre la medicina tradizionale, invece, la prescrive solo per uso esterno.
Farfarugio, Calta palustre, Farferagio, Scioppateste, Cocleariol, Talchia
Caltha palustris L.
da 20 a 30 cm. perenne, fusto carnoso, solcato, cavo, glabro, prostrato, ascendente, spesso in parte sommerso; foglie verde scuro, grandi, lucide, grasse, cuoriformi oppure reniformi, dentate, picciolate, quelle dell'infiorescenza, sessili; fiori giallo brillant (marzo-giugno) grandi, solitari, aperti a coppa larga, 5 grandi seplai petaloisi, senza petali, numerosi stami, carpelli eretti, arquati; 5-10 follicoli membranosi liberi in corona su 1 rango, compressi, a becco aperto, rugosi traversalmente, contenenti ciascuno parecchi semi; colletto corto, verticale. Oodre delicato; sapore bruciante.
comune nelle regioni alpine e submontane, terreni acquitrinosi e paludosi; fino a 2.500 m.