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Erboristerie in Italia
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analgesico, antinfiammatorio.
tubercoli (dopo la fioritura), succo fresco, foglie (prima della fioritura); essiccare all'ombra, uso esterno.
olio essenziale, una saponina, vitamina C
Molto diffuso in Europa, nei boschi e nelle valli umide, dove spesso cresce al riparo delle siepi, il favagello è una pianta perenne, con i fiori di color giallo brillante che sbocciano a marzo e le cui foglie ricordano nella forma quelle dell'edera anche se più chiare e delicate. I tubercoli, posti sul ceppo, assicurano la riproduzione vegetativa, perchè i fiori spesso sono sterili.
Il nome botanico Ficaria deriva dal latino ficus, fico, per la forma delle radici rigonfie, a piccoli bulbi lunghi qualche centimetro.
Il favagello, come tutte le Ranuncolacee, contiene sostanze velenose, perciò è da usare con prudenza: la radice si utilizza solo per uso esterno, mentre le foglie, per poterle mangiare, devono essere raccolte giovani, prima della fioritura.
Nel XVII secolo, era già noto l'effetto decongestionante di questa pianta che era usato per curare le emorroidi e le ragadi.
Attenzione!si consumano soltanto le giovani foglie fresche. |
Favucello, Favaiola, Erba fava, Piadenella, Ranonquel, Faarello, Lazzara piccola, Cucchiceja, Murriti
Ficaria ranunculoides Roth.
da 10 a 30 cm. perenne, fusto prostrato, glabro, molle, incavato, foglioso, spesso con bulbilli sui nodi inferiori; foglie verde vivo, lucide, a cuore, intere crenate, con nervature evidenti, con lunghi piccioli inguainanti alla base; fiori giallo lucente (marzo-aprile), isolati, con lungo peduncolo eretto e biancastro, calice a 3 sepali verde-giallo, corolla a 6-12 petali stretti con fossetta nettarifera; achenio; tubercoli allungati e rigonfi. Sapore pepato, aspro.
praterie e boschi umidi, campi e scarpate con suolo fresco; fino a 1.600 m.