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antisettico, bechico, colagogo, emolliente, espettorante, febbrifugo, vulnerario.
capolini femminili essiccati (maggio-luglio); essiccare rapidamente all'ombra a strati sottili.
tannino, resina, mucillagine, nitrato di potassio.
Queste piante molto graziose fanno parte della flora alpina protetta. Il nome popolare bambagia selvatica si addice bene a questa piccola pianta morbida, e dai morbidi cuscinetti rosa, formati dai capolini, deriva il nome piede di gatto. A volte nello stesso gruppo di piante sono presenti capolini femminili rosei o biancastri, mentre i capolini maschili sono sempre dotati di brattee bianche e sono raramente usati in farmacopea.
Questa pianta non è reputata molto attiva e alcuni la considerano priva di prorpietà. Si può affermare che ha virtù terapeutiche: è emolliente, calmane, lenitiva e coadiuvante delle funzioni digestive. Si adoperano solo i capolini rosei (femminili) che entrano anche nella composizione della tisana dei quattro fiori. Nella farmacopea ufficiale italiana i fiori sono denominati Antennariae flores.
Bambagia selvatica, Pilosella, Ispidula, Piotta de gattu, Genepi minur
Antennaria dioica (L.) Gaertn.
da 5 a 20 cm. perenne, fusto fiorale semplice, eretto, foglioso; numerose foglie a rosetta basale, spatolate, verde-biancastre sopra, lanose, grigiastre sotto, a bordi cigliati, quelle caulinari lanceolate, aderenti al fusto; fiori (maggio-luglio), in capolini, dioici, con brattee bianche, obovali in quelli maschili; brattee rosa e lanceolate in quelli femminili; achenio glabro, lisciio, con 1 piumetto setoso; ceppo stolonifero, che emette ricacci estesi, tappezzanti (maggio-luglio). Odore nullo; sapore nullo.
zone erbose e boschive delle regioni montane e submontane non più a sud delgi Appenini del centro Italia; dai 500 ai 2.800 m.