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Erboristerie in Italia
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febbrifugo, tonico, vulnerario.
sommità fiorite (giugno-settembre), foglie.
principio amaro, colina, tannino, essenza.
Questa pianta conosciuta nei tempi, faceva parte, assieme a un'altra dozzina di piante diverse, carne di vipera e ssa di animali, della composizione della triaca di Venezia, un rimedio universale. Lo scordio è una pianta molle, tenera che affonda le radici nei fossati, negli acquitrini e nei prati molto umidi; a volte è immersa completamente nei piccoli corsi d'acqua. Per il caratteristico odore di aglio, veniva denominata skordion, dal greco skorodon, aglio. Oggi lo scordio è poco usato. Si utilizza la pianta finché conserva il suo odore di aglio. In alcuni Paesi dell'Europa centrale si adopera lo scordio per tingere le lane di verde; con aggiunta di solfato di ferro, nella tintura ì, si ottiene un bel verde oliva.
Scordeo, Scordiu, Erba querciola, Melino
Teucrium scodium L. ssp. palustre Lam.
da 10 a 20 cm. perenne, fusto verde sfumato di viola-porpora, pubescente, languiginoso, erbaceo, molto ramificato; foglie verde cinerognolo, molli, pubescenti, sessili, oblunghe, dentate; fiori porporini o violacei (giugno-settembre), solitari o raggruppati a 2-6 unilateralmente all'ascella delle foglie, lungo il fusto, calice, pubescente, gibboso, a 5 detni quasi uguali; frutti bruni alla maturità, reticolati; ceppo a stoloni portanti piccole foglie, radie affondata nel limo. Odore agliaceo; sapore agliaceo, amaro.
piuttosto rara; negli acquitrini, nei prati molto umidi, nei corsi d'acqua; fino a 1.000 m.