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antianemico, astringente, espettorante, remineralizzante.
pianta fiorita essiccata (luglio-ottobre); si conserva per un anno al massimo.
silice, tannino, saponine.
La corolla, a due labbra, di questa pianta, ricorda la gola aperta della donnola. Infatti il nome del genere Galeopsis deriva dal greco gale, donnola, e da opsis, aspetto.
In Europa si contano sei specie di Galeopsis; sono tutte piante annuali con fiori rosa o porpora, a volte gialli, striati di bianco, di rosso o di violetto. La specie più comune è la dubia, riconoscibile dal fusto peloso che non è rigonfio ai nodi, dalle foglie dentate, setose e vellutate, soprattutto sulla pagina inferiore, dalla grande corolla gialla macchiata di rosso sul labbro inferiore. Le specie più comini della nostra flora spontanea sono: G. ladanum L., detta ortica rossa, G. intermedia, G. tetrahit L., che preferisce terreni silicei. Le piante di G. ladanum e di G. tetrahit sono piante alpine, infatti, si trovano fino a 2300-2400 m sulle Api e sugli Appenini, nei pascoli e nei boschi. Gli ovini, i caprini e i bovini brucano queste erbe, i cavalli non se ne cibano affatto. Tutte le galeopsidi hanno proprietà medicinali legate al loro contenuto di silice e tannino.
Canapa selvatica, Erba giudaica
Galeopsis dubia Leers
da 10 a 50 cm. annuale, fusto peloso, ma non pungente, a rami ascendenti; foglie opposte, picciolate, ovali, ristrette alle due estremità, dentate, setose, con nervature molto ravvicinate e prominenti; fiori giallo pallido o rosati (luglio-ottobre), in verticilli poco folti, grandi, eretti, calice setoso, vellutato, a 5 denti quasi uguali e pungenti, corolla a tubo 3-4 volte più lunga del calice, labbro superiore convesso, quasi a volta, labbro inferiore dotato di 2 denti diritti. Odore forte, poco gradevole.
comune in Italia centro-settentrionale, in terreni sliicei; fino a 1.300 m.