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Erboristerie in Italia
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diuretico, pettorale, tonico, vulnerario.
pianta fresca o essiccata, succo fresco, foglie (all'inizio della fioritura); essiccare rapidamente al sole o in un locale molto aereato.
un principio amaro, olio essenziale, tannino, glucidi, potassio, resina.
Questa pianta non è parente dell'edera che tutti conosciamo; appartiene infatti a un'altra famiglia, quelle delle Labiate.
L'edera terrestre è una pianta perenne, che si comporta come l'edera, ma cresce aderente al suolo, ai margini delle praterie, dei viottoli, in vicinanza delle siepi e ai piedi degli alberi. I fusti emettono da ciascun nodo fascetti di radici, allungandosi fino a 1 m e producendo ricacci sterili prostrati.
In primavera, i rami fioriferi si drizzano fino a 10-20 cm e, all'ascella di goni coppia di foglie reniformi, sbocciano fiori violetti molto graziosi.
Già nota nel Medioevo come pianta medicinale, l'edera terrestre nel XVI secolo, era ritenuta efficace per guarire piaghe interne ed esterne e anche per curare la pazzia.
Oggi, viene utilizzata, cotta nel latte, contro le affezioni bronchali.
Entra nella composizione del tè svizzero, una preparazione tonica ed efficace per riprendersi dai traumi di ogni tipo.
Ellera terragnola, Erba codeina, Erba quattrina, Ligaterra, Erba trondella, Jerbe nera che ciamíne, Rèole, Erva terrestri, Follededda
Glechoma hederacea L.
da 5 a 25 cm. perenne, fusto prostrato, radicante, peloso, gli steli fioriferi eretti, semplici; foglie verdi, molli, crenate, reniformi, arrotondate; fiori blu-iolacei, macchiati di porpora, talvolta rosa (marzo-maggio), unilaterali, da 2 a 4 all'ascella delle foglie superiori, calice a 5 denti, rubolare, corolla a 2 labbra ristrette, lobate, 4 stami ascendenti a filetto, antere a 2 croci; tetrachenio con acheni ovoidali, lisci, bruni. Odore forte, gradevole; sapore caldo, acre, un poco amaro.
comune nelle zone omnbrose, in pianura e in collina, dell'Italia centro-settentrionale; preferisce terreni umidi; fino a 1.300-1.500 m.