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Erboristerie in Italia
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astringente, depurativo, vulnerario.
pianta intera, fiori, infiorescenza; essiccare all'ombra in strati sottili, rimuovere il meno possibile per evitare la caduta dei fiori.
tannino, saponine, flavonoidi.
La vulneraria cresce in folti ciuffi, aderenti al suolo, dai quali emergono brevi fusti ricchi di fiori giallo-oro, sui quali accorrono gli insetti. E' una specie polimorfa, presente in alta montagna con due varietà, la alpestris con fiori gialli e la purpurescens con fiori porporini. Il nome scientifico deriva dal greco: anthos, fiore, e iolus, lanugine, nome dato per il calice vellutato. Non a portata di mano delle api, è brucata avidamente dal bestiame, nei pascoli in montagna; benchè ricca di foglie ha una crescita molto limitata. Un esperimento ha dimostrato il suo strano mimetismo: trapiantata dalla pianura a 2.400 m, i fiori della vulneraria, dopo 12 anni, sono diventati di colore rosso, uguali a quelli di una specie congenere, Anthyllis dillenii Schultes. Con l'empirismo dei contadini si è scoperta la proprietà vulneraria.
Trifoglio della rena, Erba da taggi, Chichirichí, Sangue di Cristo
Anthyllis vulneraria L.
da 5-10 a 40 cm. biennale o perenne, fusti prostrati o ascendenti; foglie che spuntano dal ceppo, a rosetta, quelle inferiori con una sola figliolina, quelle superiori composte da 3 a 6 paia di foglioline, quella terminale più grande; fiori gialli (maggio-settembre), in cima a uno stelo fiorale eretto, riuniti in una infiorescenza globosa circondata da brattee verdi, calice molto peloso bilabiato, gonfio come una vescica, corolla papilionacea con vessillo corto; legume che racchiude 1-2 semi. Sapore amaro.
cresce sulle dune sabbiose, nei terreni calcarei, nei prati aridi, in zone asciutte e soleggiate sulle Alpi e sugli Appennini; fino a 3.000 m.