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antianemico, astringente, depurativo, diuretico, lassativo, tonico.
foglie, succo fresco, radice essiccata (ottobre-novembre); pulire senza lavare, essiccare al sole.
un composto contenente ferro, glucosidi, tannoidi.
Parente stretto dell'acetosa, però senza il caratteristico sapore acidulo, il romice è amaro, con grandi foglie cuoriformi e piccoli fiori con petali sostituiti da 3 sepali internamente al calice. I 3 sepali esterni, verdastri, costituiscono l'involucro caratteristico del frutto che permette ai botanici di distinguere il romice da specie simili, dotate di proprietà medicinali simili. Oltre al romice si possono trovare altre due specie: nei giardini, Rumex patientia L. e, nei prati umidi, Rumex crispus L. Sono tutte piante perenni di cui si utilizza il succo fresco, le foglie e le radici essiccate, rimedi efficaci, però con azione a lungo termine. Pertanto, per ottenere benefici effetti, si dovrà sopportare per diverse settimane, il sapore ributtante di questa pianta. I farmacisti, per eliminare questo inconveniente, preparano cachets, contententi la polvere delle radici, che si devono inghiottire senza masticare. Le foglie sono depurative, toniche, diuretiche e leggermente lassative; si preparano in insalata o cotte.
Erba pazienza, Lapazio, Rombice dei prati, Lavasso, Acetusa sarvaja
Rumex obtusifolius L.
da 50 cm a 1 m. perenne, fusto fiorale, rigido, robusto, scanalato, tinteggiato di rossastro; foglie inferiori alterne, picciolate, con le nervature centrali rossastre, ovali, a cuore; fiori verdastri (giugno-settembre), con pedicelli filiformi, in verticilli riuniti in una lunga spiga, 3 sepali stretti e distesi, 3 sepali triangolari, bordati di valve delle quali 1 o 2 dotate di un granulo, 6 stami, 3 stili con stimma; frutto trigono a 1 seme protetto dalle valve; radice spessa, rugosa, bruna, gialla al taglio. odore acre; sapore amaro, acre.
comune nei campi e lungo i fossi, ai margini dei viottoli, in terreni freschi e zone ombreggiate; fino a 1.600 m.