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Erboristerie in Italia
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astrongente, diuretico, emostatico, lassativo, vulnerario.
succo fresco, tutta la pianta (giugno-novembre), radice (autunno); essiccata a mazzi.
tannino, resina, olio essenziale, silice, mucillagine, pigmenti flavonici.
La coreggiola è caratterizzata da steli molto nodosi. Il nome volgare, erba dei cento noid, conferma il particolare morfologico della pianta che è molto resistente. La coreggiola è una pianta infestante e si sviluppa rapidamente in grandi aree, è resistente al calpestia e crea non pochi problemi in caso di diserbo nei prati o negli acciottolati. Molto gradita al bestiame, soprattutto ai maiali; gli uccelli si cibano dei semi bruni.
Si raccoglie nel periodo della fioritura e si utilizza interamente.
Antico medicinale emostatico, la coreggiola veniva chiamata dai Latini Sanguinaria. Utilizzata per molto tempo contro l'emottisi e la tubercolosi, oggi viene usata per curare il diabete, in quanto fa diminuire nei pazienti la sete, sintomo di questa malattia.
Poligono degli uccelli, Erba dei cento nodi, Lingua de passera, Porzellana salvadega
Polygonum aviculare L.
da 10 a 50 cm. annuale, fusti numerosi, prostrati, gracili, striati, verdi, fino alla sommità dei rametti; foglie alterne, sessili, piccole, lanceolate, con nervatura sulla pagina inferiore, circondate, alla base, da una guaina argentata con nervature; fiori bianchi orosa (giugno-novembre), piccoli, quasi sessili, riuniti da 1 a 4 all'ascella delle foglie, lungo il fusto, 5 sepali, senza corolla, 8 stami, 3 stimmi; achenio bruno, piccolo, trigono, con 1 seme. Sapore astringente.
comune in tutta l'Italia peninsulare e nelle Isole; fino a circa 2.300 m.