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Erboristerie in Italia
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antispasmodico, calmante, diuretico, espettorante, febbrifugo.
fiori con il loro calice (aprile-maggio), foglie, radice, rizoma (inverno); essiccare all'ombra o nel forno.
pigmenti flavonici, glucosidi, enzimi, vitamina C, saponine, sali minerali.
La primula è il primo fiore che in primavera appare sui prati colorandoli di giallo, spesso contemporaneamente alla pratolina. S. Ildegarda, nel XII secolo la consigliava come rimedio contro la malinconia. Con i fiori essiccati si fa un té dall'aroma incomparabile e privo di azione eccitante; servono anche a profumare la birra e a migliorare il bouquet dei vini; i fiori canditi sono dolci deliziosi.
Nonostante il nome botanico che significa alquanto alta, la primula non supera i 20 cm. Questa specie di primula può essere sostituita dalla Primula elatior Facq., che si trova spesso, allo stato spontaneo, negli stessi luoghi. Si differenzia per le sue corolle grandi e piatte; per il calice bicolore, verde chiaro nelle scanalature, più scuro sugli spigoli arrotondati; per le foglie verdi sulle due lamine e per la mancanza di profumo. Da queste e da altre specie, i floricoltori sonon riusciti a ottenere, dopo lunghe selezioni, varietà molto decorative e di svariati colori, con fiori anche molto grndi, che però non hanno proprietà medicinali. Queste varietà presentano, sulle foglie e sugli steli, peli glandulosi che possono causare pruriti o allergie.
Primaverula, Orecchio d'orso giallo, Fior d'cuch, Filadora, Vicel giald, Trombete, Pestelacie, Gialut, Premmivèir, Conterba siciliana
Primula veris L.
da 8 a 30 cm. perenne, stelo fiorale; foglie a rosetta, ovali, verdi, grigiastre sotto, crespate, con nervature, picciolate; fiori giallo vivo (aprile-maggio), riuniti in ombrele semplici, su peduncolo radicale nudo, calice gonfio a 5 angoli e 5 lobi, corolla piccola, concava, 5 petali gialli macchiati di arancione, con stilo corto e 5 stami lunghi o con stilo lungo e 5 stami corti; ovario libero; capsula diritta, ovoidale, racchiusa nel calice che si apre a 10 denti, numerosi semi; rizoma spesso. Odore soave, anisato nella radice; sapore gradevole.
zona alpina, prati dei castagneti e delle faggete sull'Appennino settentrionale; fino a circa 2.000 m.