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Erboristerie in Italia
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astringente, vulnerario.
pianta intera (giugno-agosto); essiccare all'ombra.
tannino, mucillagine, una saponina, un enzima (primaverasi), sali minerali, soprattutto solicio e potassio.
Questa piccola pianta striscia sul terreno per tutta la lunghezza del suo fusticino prostrato e i peduncoli fiorali non superano i 5 cm. Si trova in luoghi fresci e umidi ed è spesso nascosta da altre erbe più alte. Una particolarità è che produce raramente semi; si riproduce per stoloni o per frammenti del ceppo.
Il nome Lysimachia deriva da Lisimaco, medico dell'antichità che avrebbe scoperto le sue proprietà; nummularia, deriva dal latino nummula, piccola moneta, con riferimento alla forma delle foglie, rotonde come un soldo. Nel Medioevo e dino al XVI secolo, la Lisimachia aveva la reputazione di pianta curativa di molti disturbi. Trascurata nei secoli dopo fino al 1800, quando un medico tedesco la riscoprì, rivalutandola. I fitoterapisti ottengono, con le sue proprietà, sorprendenti guarigioni di persone affette da gotta o reumatismi.
Nummularia, Borissa, Erba quattrina, Hirondinaria, Quatrinaria, Centimorbia, Era soldina, Dorbin, Soldarella, Erva barizza, Erba quatrenna
Lysimachia nummularia L.
da 20 a 70 cm. perenne, fusto strisciante e radicante; foglie ellittiche, cuoriformi, opposte, subsessili, disposte su piano orizzontale; fiori giallo oro (giugno-agoso), 2 ad ogni nodo, grandi, peduncoliati, calice a 5 sepali cordati, corolla a un solo elemento a 5 lobi, 5 stami inseriti sulla corolla, ovario a una loggia; capsula con numerosi semi, poco diffusa nelle nostre regioni; senza ceppo, si moltiplica per divisione.
prati umidi, boschi freschi, ai margini dei fossati, in pianura e in collina; fino a 1.000-1.200 m.