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Erboristerie in Italia
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astringente, diuretico.
frutti (dopo i primi geli), noccioli, foglie corteccia; raccogliere i frutti appassiti (sono i migliori).
tannino, acidi (acetico, citrico, formico, malico, tartarico), sostanze peptiche, zuccheri, vitamina C.
Il nespolo difficilmente viene coltivato nei frutteti, è più facile trovarlo, quasi inselvatichito, lungo le siepi, nei campi, a volte negli incolti. Da non confondere con il nespolo del Giappone, Eriobotrya japonica L., appartenente alla stessa famiglia. Dai fiori appariscenti di colore bianco, i frutti del nespolo che maturano in autunno-inverno, assomigliano a piccole mele brune sormontate da una grande corona di sepali persistenti. Per assaporarne il caratteristico gusto, bisogna lasciarli appassire sulla pianta o dopo la raccolta.
Nel Medioevo i frutti si utilizzavano come febbrifugo e antidiarroico; oggi sono considerati, astringenti, e efficaci per regolare le funzioni intestinali; i frutti freschi si digeriscono bene anche da stomaci delicati. Con essi si preparano marmellate e sciroppi.
Nespuo, Neplier, Nespolàr, Nesí, Barbèín, Nespra, Niespolo, Amedda, Nespula d'invernu, Nespulu
Mespilus germanica L.
da 3 a 6 m. arbusto, tronco tortuoso, ramificazioni pelose e spinose; foglie grandi, semplici, intere o leggermente dentelleate, corti piccioli, opache e glabre sopra, cotonose sotto; fiori bianchi (maggio-giugno), di 3 cm di diametro, solitari, subsessili, contornati da grandi foglie all'apice dei rami, 5 sepali lunghi, persistenti, 5 petali ondulati, numerosi stami, ovario infero; drupa di colore bronzeo, molto schiacciata alla sommità, attorniata dai lobi del calice trasformato, 5 noccioli con 1 seme ovoidale e compresso.
Europa del Sud, in Italia un po' ovunque, foreste, boschi radi, siepi, rari nelle regioni mediterranee; fino a 800 m.