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Erboristerie in Italia
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antisettico ed espettorante
foglie mondate, sommità fiorite (luglio-ottobre), radice (ottobre); ridurre in polvere, conservare al riparo da luce.
olio essenziale, resina, tannino, mucillagine, inulina. Le foglie contengono smodico, emmenagogo, febbrifugo, tonico, vermifugo.
Molto diffusa nella brughiera lombarda e nella baraggia vercellese, cresce lungo i ruscelli, le scarpate ferroviarie, nei terreni incolti e sulle macerie. Assomiglia all'assenzio ma con la differenza che ha foglie vellutate soltanto inferiormente.
L'artemisia molto apprezzata dai medici dell'antichità, sembra non fosse quella comune, mentre nel Medioevo lo era senza dubbio.
Il suo nome deriva dalla dea Artemide, protettrice delle piante medicinali che giovano all'organismo femminile.
In Estremo Oriente viene utilizzata un tipo di artemisia per la termogenoterapia o kaobustione che ha gli stessi principi dell'agopuntura: consiste nel bruciare in determinati punti del corpo, piccoli mucchietti di foglie (cono).
L'artemisia fu usata per curare l'epilessia e il ballo di S. Vito. L'artemisia attira le mosche.
Assenzio volgare, Assenzio selvatico, Amarella, Assenzio delle siepi, Urtmia, Arcimesa, Rettimisia, Altanisie
Artemisia vulgaris L.
da 50 cm a 1,50 m. perenne fusto rossastro, erbaceo, ramoso; foglie divise in lobi acuti, verde scuro e glabre sopra, lanuginose e biancastre sotto; fiori giallastri (luglio-ottobre) tubolosi, in piccoli capolini eretti, a involucro, raccolti in larghe pannocchie di spighe molli; acheni glabri; ceppo legnoso, spesso senza stoloni. Odore piccante, sapore amaro.
luoghi incolti, dalla pianura alle basse pendici montuose; fino a 1.600 m