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Erboristerie in Italia
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diuretico, emolliente, lassativo, vemifugo.
semi (luglio-agosto).
mucillagine, pectina, lipidi, enzimi un glucoside, vitamina F.
Molto conosciuto fin dai tempi antichi, gli uomini lo coltivavano e ne filavano le fibre per poi tesserle e tinteggialre. Venne poi sostituito dalla coltivazione del cotone nel XIX secolo. Nel VI secolo a.C. il lino era citato come pianta alimentare e curativa; i pittori del Medioevo ebbero l'idea di sostituire parte dell'uovo, allora usato nella composizione delle tempere, con olio di lino cotto, fatto decantare al sole; questo rendeva i colori più brillanti e più facili da usare. Nel XVIII si beveva l'acqua di lino per tenersi in buona salute.
La specie Linum catharticum L. è una pianta delicata con minuscoli fiori bianchi ed è conosciuta come purgativa, spontanea nella nostra Penisola.
Attenzione!Non usare mai farina di lino rancida, stantia o ammuffita per preparare cataplasmi. |
Lino selvatico, Lí salvadegh, Lin salvadi, Lein salvadgh, Linu sarvaggiu, Liniceddu sarvaggiu
Linum angustifolium Huds.
da 30 a 60 cm. perenne, fusto eretto o ascendente, senza nodi, glabro, con molti ricacci alla base, fogliosi, sterili; foglie verde tenero, lanceolate, strette, alterne, segnate da 1-3 nervature; fiori blu chiaro (maggio-luglio), grandi con lunghi peduncoli, chiusi quando il tempo è brutto, 5 sepali ovali, a punta, con 3 nervature, 5 petali dentellati, 2 volte più lunghi, caduchi, 5 stimmi, stretti a clava, 5 stami fertili e 5 abortiti senza antera; capsula brunastra con divisioni interne barbate, da cui si liberano 10 semi allungati, bruni, lucidi e lisci.
spontaneo un po' dovunque in Italia; fino a 800 m. La specia Linum usitatissimum è coltivata nelle regioni temperate.