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Erboristerie in Italia
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astringente, cicatrizzante, depurativo, diuretico, emolliente, espettorante, risolvente.
succo fresco, pianta inera, foglie (primavera alla fioritura), radici (tutto l'anno), semi maturi in tempo asciutto; essiccare rapidamente al sole o in forno tiepido per evitare l'annerimento.
mucillagine, tannino, sali minerali, glucidi.
Difussisima in Italia nei terreni aridi e nei campi coltivati, la piantaggine è considerata un'erba infestante. Vi sono tre specie di piantaggine: quella maggiore, la piantaggine femmina e quella intermedia.
Già nell'antichità erano considerate preziose sia per uso interno sia per uso esterno. Il succo delle foglie della piantaggine si usa come collirio per gli occhi affaticati; altra utilizzazione tradizionale, ma non riconosciuta dagli specialisti, è quella di imbottire il canale auricolare con le radici grattugiate di questa pianta, per alleviare il mal di denti. Le foglie si raccolgono 10 mesi l'anno e si utilizzano fresche in insalata o cotte nelle minestre, oppure essiccate per scopi medicinali. I semi ben maturi e asciutti sono il cibo preferito degli uccelli in gabbia.
Attenzione!ricordarsi che il polline delle piantaggini è uno degli agenti di pollinosi più diffuso. |
a) Piantaggine maggiore, sette nervi
b) Piantaggine femmina, Lingua d'oca
c) Piantaggine intermedia, Petacciola pelosa
a) Plantago major L.
b) Plantago lanceolata L.
c) Plantago media L.
da 10 a 60 cm. Tre specie perenni; stelo fiorale sporgente sopra le foglie; foglie nervate alla base; fiori in spiga (aprile-novembre). Odore nullo.
a) Piantaggine maggiore: foglie spesse con piccioli lunghi a rosetta; corolla grigiastra, rossastra; b) Piantaggine femmina: foglie lanceolate, piocciolate, gracili; corolla biancastra;
c) Piantaggine intermedia: foglie ovali con piccioli corti, a rosetta; corolla bianca.
dal mare alle montagne, prati asciutti, lungo i viottoli, terreni aridi e campi coltivati; fino a 2.000 m.