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Erboristerie in Italia
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antinfiammatorio, astringente, depurativo, emostatico, espettorante, risolvente, vulnerario.
pianta intera, sommità fiorite (aprile-maggio); essiccare con precauzion,all'ombra, perevitare che annerisca.
mucillagine, tannino, glucidi, aminoacidi, olio essenziale, potassio.
Il nome botanico Lamium deriva dalla mitologia greca che racconta di una giovane donna, Lamia, amata da Zeus, il cui pargolo illegittimo fu soppresso dalla dea Era, per la sua folle gelosia. Lamia, divenuta ossessivamente invidiosa delle madri felici, si tramutò in un orchessa che rubava e divorava i neonati. Nonostante la leggende questa specie è del tutto innocua. Si distingue dalle ortiche (la specie urticante) per i suoi fiori caratteristici che sembrano piccole bocche spalancate, con il grande petalo superiore a forma di volta e per il colore verde chiarissimo delle sue foglie. I suoi peli, di cui è dotata, non sono né pungenti né irritanti. Considerata infestante, nelle campagne la usano come astringente, tonico e vulnerario. Le sommità fresche, prima della fioritura, si cucinano come gli spinaci oppure si mettono nelle minestre. E' una pianta mellifera e i fiori attirano le api.
Urtiga gianca, Urtia morta, Ortiga bianca, Ortiga falsa, Urtije muarte
Lamium album L.
da 20 a 60 cm. perenne, fusto rigido, peloso, cavo; foglie ovali, a cuore, dentate, pubesenti, picciolate; fiori bianco-giallastri (aprile-settembre), da 5 a 8 in verticali all'ascella delle foglie, calice a 5 denti lunghi, corolla arcuata con labbro superiore peloso, a elmo, labbro inferiore a 2 lobi, 4 stami con antere pubescenti, brune; tetrachenio piatto; rizoma stolonifero, biancastro. Odore forte che ricorda quello del miele; sapore poco amaro.
lungo i viottoli e nelle radure delle zone umide e fresche; diffusa nell'Italia settentrionale, non si trova oltre la linea del Po, se non molto raramente; fono a 2.200 m.