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Erboristerie in Italia
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cicatrizzante, purgativo, risolvente, sudorifero.
radice o la sua scorza fresca o essiccata, fiori (giugno-agsto), foglie essiccate.
olio essenziale, glucidi, acidi, tannino, enzimi, pigmenti antocianici.
Tra le piante spontanee italiane esistono tre specie differenti di sambuco: due sono alberi, mentre la terza, l'ebbio, è una grande pianta erbacea perenne. Cresce nei campi con suolo feritle, ai margini dei boschi.
Le foglie, se sfregate tra le dita, hanno odore forte e nauseante, ma quello delle ombrelle fiorite ricorda l'odore delle mandorle amare. In settembre, la pianta si ricopre di bacche porpora-nerastre, rigonfie di un succo rosso scuro da cui si ricava una tintura, usata nell'antichità.
I principi attivi dell'ebbio sono più intensi di quelli del sambuco nero e i suoi frutti sono tossici. Tutta la pianta, usata in dosi forti e a lungo, può causare avvelenamento.
Attenzione!non mangiare né usare in alcun modo i frutti, rispettare le dosi e la durata della cura. |
Sambuch, Sambuchello, Ebulo, Lebu, Gebio, Lèvulo, Sambuch femina, Samucu burdu
Sambucus ebulus L.
da 50 cm a 2 m. perenne, fusto erbaceo, semplice, rigido, solcato, midollo bianco; foglie verde scuro, opposte, grandi a 7-11 foglioline lanceolate, dentate; fiori bianchi o rosati (giugno-agosto), piccoli, riuniti in larghi corimbi, 5 sepali corti, 5 petali distesi, 5 stami con antere violette che oltrepassano i petali; bacca nera, globosa, lucida, con succo tintorio, contenente 3 semi; rizoma fibroso, strisciante, bianco, molto invadente. Odore nauseante (tutta la pianta), di mandorla amara (fiori; sapore amaro.
nei terreni argilloso-calcarei, freschi, umidi; fino a circa 1.400 m.