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analgesico, antireumatico, antispasmodico, astringente, emostatico, febbrifugo, sedativo, tonico.
corteccia, foglie, amenti.
un glucoside (salicina), tannino, sali minerali.
Il salice bianco conta circa 200 specie di cui alcune crescono molto stentate per resistere al freddo o al clima delle alte quote. Tra tutti i salici in Europa, quello bianco è quello più comune, allo stato spontaneo e di maggiore mole. Una specie coltivata molto nota è l'esotico Salix babylonica L., conosciuto come salice piangente per la sua ramificazione decombente. Tutti i salici a foglia stretta, possiedeno le stesse proprietà medicinali. Nel XVI secolo, Mattioli segnalava l'efficacia delle foglie contro l'insonnia; il secolo dopo la corteccia era utilizzata come febbrifugo. Oggi si sa che tutte queste virtù del salice bianco sono dovute all'alto contenuto di acido salicilico, che costituisce uno dei farmaci più conosciuti in tutto il mondo sotto il nome depositato di aspirina.
Salicastro, Salcio da pali, Salcio lombardo, Vimine bianco
Salix alba L.
da 6 a 25 m. albero, corteccia screpolata (sulle piante vecchie), branche erette, flessibili, i rami gionvani dotati di peli sottili; foglie con breve picciolo, lanceolate con punta piccola, setose, più o meno argentate sulla pagina inferiore, bordi dentati; fiori gialli o verdastri (aprile-maggio), dioici, in amenti diritti, setosi, fiore maschile ridotto a 2 stami e 1 glandola nettarifera, quello femminile ridotto a un pistillo, protetto da una scaglia cigliata e caduca; capsula glabra, quasi sessile, che si apre in 2 valve, numerosi semi cotonosi. Odore nullo; sapore amaro.
boschi umidi, lungo gli argini, diffuso in tuta Italia; fino a 1.800 m.