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coleretico, lassativo.
radice, foglie (giugno-settembre); essiccare all'ombra.
resina, tannino, sali minerali, glucosidi.
Il convolvolo è una pianta infestante che invade le macchie, le siepi, i tralicci di filo di ferro e gli steccati. Facilmente riconoscibile dai grandi fiori bianchi a forma di imbuto, è molto temuta da agricoltori e vivaisti. Non è dotata di viticci, ma si arrampica sostenendosi anche ad altre piante.
Il nome scientifico Convolvulus deriva dal latino convolvere, arrotolarsi; e il nome della specie, sepium chiarisce le sue preferenze, le siepi.
Questa specie dalle molte e belle varietà a fiori colorati, viene usata spesso nei giardini per mascherare le reti di recinzione.
Da sempre ricercato, del convolvolo si utilizzano le radici e le foglie, per la loro proprietà lassativa. Nel Medioevo, i medici arabi la adoperavano per curare l'itterizia. Un autore dell'XI secolo considera il convolvolo un rimedio contro le febbri infettive. In Germania, ancora oggi, viene usato per la preparazione di un infuso contro la leucorrea; inoltre le foglie essiccate e ridotte in polvere, conservano a lungo tempo le proprietà curative.
Vilucchio bianco, Volubile, Campaneli sarvai, Campanella bianca, Campaniello di fratta
Convolvulus sepium L.
da 1 a 5 m. perenne, fusto volubile, destrorso, rampicante, glabro, angoloso; foglie grandi, a cuore, orecchette angolose, lunghi piccioli; fiori bianchi (giugno-settembre), ascellari, solitari, 2 stimmi, calice a 5 sepali, nascosto da 2 bratee opposte, larghe, corolla 4 volte più lunga a forma di un grande imbuto con 5 pieghe; capsula subglobosa, contenente da 3 a 4 semi; rizoma lungo, bianco carnoso, grosso come il fusto aereo.
lungo le siepi, nei campi e nei giardini, nelle macchie ovunque in Italia; fino a 1500 m.